Meriggiare pallido e assorto (poesia con relativa parafrasi), Eugenio Montale

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.:Zoro™:.
view post Posted on 22/11/2008, 12:28




Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora si intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.


PARAFRASI:


Passare il pomeriggio in ozio per il caldo e pensare in tutta tranquillità vicino ad un muro bollente di un giardino, e ascoltare tra gli arbusti e la sterpaglia lo schiocco dei merli e i fruscii delle serpi.
Spiare, fra le spaccature del terreno e sull’erba, file di formiche rosse che ora si dividono ora si riuniscono su un mucchietto di terra.
Osservare tra i rami gli alberi il mare vivo e luccicante, mentre si alzano tremuli scricchi di cicale dalle aride colline.
E camminando nel sole che abbaglia, sentire con tristezza e meraviglia che la vita e la sua sofferenza non è nient’altro che passeggiare di fianco a un muro che ha in cima dei cocci aguzzi di bottiglia.
 
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